Colui che si aggira solitario nella propria stanza è tendenzialmente uno psicopatico. Molte volte mi sono ritrovato a girovagare come uno psicopatico, e non per forza per la mia stanza, ma anche per la strada, pensando sempre e comunque alla stessa cosa, magari con un'aspetto diverso o sotto un'altra forma, ma sempre allo stesso principio di base. La mania, che poi Coelho ha voluto chiamare Zahir, non è altro che un concetto che ci entra in testa e non ci esce più e l'unico modo che abbiamo per superarlo è viverlo. Spesso non ci è possibile vivere il nostro "chiodo fisso" in maniera diretta, quindi, ci si bisogna accontentare di passaggi secondari, ovviamente più delicati dei primi, ma allo stesso tempo meno pericolosi. Vivere un qualcosa indirettamente non vuol dire altro che viverlo lo stesso, ma nella propria testa. Il problema è riuscire a saper dire basta al momento giusto ond'evitare che ci si ritrovi intrappolati nella propria testa, nel proprio animo e nel proprio cuore. Come una droga che lentamente agisce sulla nostra psiche donandoci un finto controllo su essa, così lo Zahir si può impadronire di noi, e finirci… l'unico modo per uscirne? Esorcizzarlo e viverlo!
Esorcizzare i propri timori per non renderli più tali e vivere ciò che ti è stato negato in modo tale che poi potrai finalmente andare oltre e ricominciare a viverti la tua vita!